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| Il presidente Nino Grasso, con i capelli colorati di giallorosso in occasione dei festeggiamenti per la Promozione |
Continuano gli allenamenti in casa Igea Virtus in vista del ritorno della Semifinale di Coppa Sicilia in programma giovedì al "Seminara" di Catania contro lo Sporting Barriera. All'allenamento odierno presente tutta la truppa igeana che ha seguito, nel campo antistante lo Stadio D'Alcontres, le direttive del tecnico Pasquale Ferrara, per poi festeggiare con spumante e pasticcini, alla fine, il "doppio" compleanno odierno, quello del Vice Presidente Domenico La Cava e quello del centrocampista Christian Pandolfo.
Poco prima abbiamo raggiunto il Presidente della formazione giallorossa, Nino Grasso, e con lui abbiamo ripercorso le tappe della stagione trascorsa, partendo dal presente e quindi dall'incontro di giovedì: «La Coppa per noi è importantissima e puntiamo ad ottenere quest'altro risultato positivo per raggiungere il coronamento di tutto il lavoro svolto dalla squadra e dai dirigenti. A questo punto arrivati, ci teniamo molto: se riuscissimo a vincere anche la Coppa, avremo la grande soddisfazione di essere riusciti ad ottenere il massimo che si poteva ottenere da una stagione. Ancora dobbiamo però fare tanto, perché c'è la difficile partita di ritorno: si gioca in un campo ostile, ma noi abbiamo le qualità per vincere questa partita, come abbiamo dimostrato nella gara d'andata. Sono convinto che se giocheremo come sappiamo fare, non c'è avversario che possa tenere».
Fare una chiacchierata con lui è sempre un piacere e dunque ritorniamo indietro nel tempo, sin dai primi passi mossi dalla "nuova" società: «Costruire una squadra dal nulla non è semplice perché ci sono tante incognite. I calciatori li "acquisti" sapendo delle loro qualità, ma sono sempre un punto interrogativo. Poi ci chiamiamo "Igea Virtus", è il nostro primo campionato, tutti pensano che vinciamo facilmente, mentre vincere non è mai facile. Io sono molto felice perché abbiamo fatto le scelte giuste senza sbagliare nulla. E' stato un campionato bellissimo, brillante, con delle avversarie che attendevano di giocare contro di noi: è stato avvincente, anche se quando abbiamo pareggiato, qualche preoccupazione c'è stata. Siamo stati bravissimi: equilibrati, sempre tranquilli, cercando di capire le qualità di questa squadra e mettendole in risalto dal tecnico. Ci tengo a precisare una cosa: in questo campionato i nostri ragazzi non prendono quasi completamente soldi. Abbiamo avuto un gruppo di 26 ragazzi dove, nei quattro allenamenti a settimana, non mancava nessuno. Questo è il vero calcio: quello dilettantistico, fatto con amore e con voglia di voler vincere sportivamente».
Quant'è stato importante l'apporto della tifoseria per vincere il campionato?
«E' stato sicuramente importantissimo. Vedere allo stadio dai 200 ai 400 spettatori in media in un campionato di Prima Categoria è tantissimo. Essere seguiti fuori casa da almeno 50 persone è eccezionale! Sentire il tifo come lo sentivo quando eravamo in Serie D per andare in Serie C2 negli stessi modi è molto positivo. I nostri tifosi sono stati anche abbastanza maturi ed educati: non hanno mai commesso errori, hanno sempre incitato la squadra ed hanno sempre applaudito».
Passato, presente.. e futuro. In questi giorni tiene banco il discorso sulla possibile "fusione" tra Nuova Igea e Igea Virtus: qual'è il suo parere?
«A me ufficialmente non è stato detto nulla. Qualche mese fa ho detto che prima ognuno doveva raggiungere i propri obiettivi per evitare di perderli di vista. Colgo nuovamente l'occasione per fare i complimenti con l'altra società, che ha raggiunto l'Eccellenza, e lo faccio di vero cuore perché da barcellonese, ritengo che se il nome di Barcellona possa essere riportato positivamente è molto importante, non come qualcuno pensa. Anzi, mi auguro che anche la squadra di basket possa vincere, così che a Barcellona quest'anno sia grande festa: se le tre più importanti società sportive della nostra città riescono a vincere entrambe i loro tornei è positivo. La competizione, anche in campionati diversi, è sempre una cosa bella. Noi, se saremo invitati, non ci tireremo indietro ad un confronto. Nel confronto nasceranno diversi tipi di discorsi, perché bisogna vedere se ci sono le condizioni, se si hanno gli stessi obiettivi, se c'è lo stesso modo di pensare. Bisogna anche vedere i programmi futuri. La mia società è composta da otto persone e questa decisione passa da tutti noi, perché non bisogna dimenticare che volevamo iniziare quest'avventura già lo scorso anno, ma non è stato possibile perché non ci è stata concessa la categoria, che noi avevamo chiesto perché Barcellona non aveva più. Poi l'altra società ha acquistato un titolo, ma noi in quel momento non siamo stati preparati. Quest'anno ci siamo preparati per tempo e anche noi abbiamo acquistato un titolo e abbiamo iniziato il nostro progetto. Allora se il nostro progetto coincide col progetto degli altri e ci rendiamo conto che tutti insieme possiamo fare grandi cose, che ben venga. Se però abbiamo vedute completamente opposte non si potrà fare. Se no, che cosa iniziavamo a fare quest'anno? Non ne sarebbe valsa la pena».
Ultima domanda: la vittoria di questo campionato la dedichiamo anche a Nino Barone.
«Certamente. In questo progetto mi sono ispirato a lui. Negli anni, siamo stati compagni e colleghi dirigenti: lui era il nostro direttore sportivo ed io il vice presidente fino agli anni in cui siamo stati in Serie C2. Gli dedico questa vittoria perché lui parlava sempre di giovani. Io ero anche il dirigente della Berretti, dunque eravamo in perfetta sintonia, convinti che con un gruppo di giovani si potessero fare grandi cose, anche la Serie C2. Certe volte ci salvavamo all'ultima giornata con dei grandi professionisti e magari, curando il settore giovanile e facendo determinati investimenti, avremmo ottenuto lo stesso risultato». Alla fine riusciamo anche a far emozionare il padron dell'Igea Virtus: «Voglio dire a Nino, che non è più qui con noi: "Abbiamo fatto tutto come sarebbe piaciuto a te". Quello che ha fatto l'Igea Virtus in Prima Categoria è tutto lavoro di quel mister che è stato dal 1999 fino a qualche anno fa l'allenatore della Berretti; l'abbiamo fatto con un preparatore dei portieri di Barcellona, che è Andrea Italiano; l'abbiamo fatto con Pippo De Salvo che per molti anni è stato il nostro allenatore in Serie D; l'abbiamo fatto con diversi ragazzi che facevano parte della Berretti e con altri che si sentivano legati a questa città e che, una volta chiamati, hanno risposto subito "sì". Era questo l'obiettivo di Nino Barone: ricordo che portava dei ragazzi dai paesi vicini e gli dava delle possibilità con l'Igea Virtus, come ha fatto con Ricciardo, Caserta, Riganò, Doudou, Tricarico e tanti altri. Io ho cercato di ricreare lo stesso sistema e penso di esserci riuscito. Nino ci manca tantissimo e penso che se lui fosse ancora qui, non avrebbe fatto scomparire il calcio che conta. Lui ci dava una grossa mano d'aiuto e questo mi fa commuovere e allo stesso tempo mi illumina, perché io ho sempre pensato a quello che diceva lui da sportivo, da tifoso e da direttore sportivo. Mi auguro che da lì ci possa guardare e ci possa dare un grande aiuto».
Questa Promozione è tutta per te: ciao Nino!
Luca Aliquò
Ufficio Stampa Igea Virtus Barcellona

parole di altre categorie!!con la serieta"e la passione ficiumu bella figura.grande societa"grandi calciatori.m p76
RispondiEliminabel articolo forza igea
RispondiEliminaIntanto faccio i piu' grandi complimenti a tutta la società, tecnici e calciatori attuali dell'Igea Virtus per la spendida promozione raggiunta. Sono convinto che per riportare al piu' presto il piu' in alto possibile l'Igea Virtus, possa essere trovato un accordo nel senso di una fusione delle due attuali società, cosicchè il prossimo anno si possa allestire una forte squadra nel campionato di eccellenza, che possa puntare all'immediato salto di categoria in serie D. Speriamo davvero che il prossimo anno di questi tempi possiamo già festeggiare il ritorno in serie D per poi puntare a tornare presto anche nel calcio professionistico in seconda divisione.
RispondiEliminaIeri,oggi e sempre: forza Igea Virtus, vivia Barcellona!
Lei è un grande Presidente, è una persona serissima ed un uomo di sport oltre ad essere un tifosissimo di calcio,lo ha dimostrato negli anni trascorsi nella gloriosa Igea Virtus al fianco del Presidentissimo Immacolato Bonina.Io mi auguro che si possa concretizzare la fusione tra l'Igea Virtus e la Nuova Igea e lei mi sembra la persona giusta per far si che questo avvenga, io sono un povero tifoso che quest'anno ha seguito entrambe le società e gioito per le rispettive vittorie ottenute,e quindi essere un povero tifoso non mi dà la possibilità di conoscere eventuali dissapori esistenti tra le due società.Ma tornando al succo del mio discorso e vista la voglia di calcio che nuovamente si respira nella nostra amata Barcellona,mettiamo TUTTI(voi società,noi tifosi) noi che amiamo il calcio , da parte ogni sorta di ostilità che è nata in questi anni tra queste due società, e facciamo questa benedetta fusione,per allestire una società forte capace di stravincere il campionato di eccellenza, capace di riportare il settore giovanile all'avanguardia cercando di farlo diventare il vero polo giovanile dell'intero settore tirrenico messinese, perchè solo con un settore giovanile capace di creare calciatori seri e forti si può far in modo di portare il più in alto possibile la nostra gloriosa ed amata IGEA!!!!Quindi facciomola questa fusione cercando magari di coinvolgere anche altre persone vedi il Dott.Bonina........Forza Igea...Forza Barcellona
RispondiEliminaAncora parramu di Bonina!!!se le 2 Society hanno idee diverse x ora meglio godersi le 2realta tanto x un paio di anni il calcio non può superare il dilentantismo...'.curva sud igea virtus.orgogliosi di avere x ora questa società fatta da gente tifosa ..p.c.71
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