martedì 26 giugno 2012

La soddisfazione di Rappazzo: «Difesa solida, di questa stagione ricorderò tutto. Adesso ricarichiamo le pile e confermiamoci in Promozione»

Davide Rappazzo
Ha venticinque anni compiuti da poco, è un difensore col vizio del goal e ne ha realizzati ben sette tra Campionato e Coppa Sicilia. Di chi stiamo parlando? Ovviamente di Davide Rappazzo, gioiellino della retroguardia igeana, protagonista di un campionato eccezionale. «Dal punto di vista personale - ci rivela - ho sempre saputo che nel momento in cui gli infortuni mi avrebbero dato tregua, sarebbe uscito il mio valore. E fortunatamente nella stagione trascorsa ho raggiunto una buona condizione che mi ha permesso di esprimermi abbastanza bene anche grazie ai programmi giornalieri del mister. Sono molto soddisfatto: il reparto difensivo ha dato prova di grande solidità»
Con se porterà indubbiamente tanti ricordi della stagione passata a giocare nei polverosi campi di provincia: «Ricorderò tutto: il primo giorno di allenamento, la fatica nella preparazione mentre gli altri stavano ancora in vacanza, le prime vittorie, i compagni, il mister, i fantastici tifosi, le corse sotto la curva dopo un goal, la sottile paura di non farcela e la dolce consapevolezza che uniti nessuno ci avrebbe fermato. E così è stato».
Tra tutti, qual'è stato il momento per te più bello e quale quello più difficile?
«Sicuramente l'esultanza "sanguinante" dopo il mio goal in Coppa con il Buseto. La gioia era talmente tanta da non farmi pensare al dolore; quello che contava era che io avessi preso la palla e che fosse finita dentro. Poi ovviamente le feste per le vittorie di Campionato e Coppa, nel vedere la felicità negli occhi di tutti dopo tanta fatica. Momenti di difficoltà e tensione si registrano anche nelle migliori famiglie, quindi li considero ordinaria amministrazione».  
In cosa l'Igea Virtus ha fatto la differenza rispetto alle avversarie?
«Vincere ad ogni livello non è mai facile, ci vogliono necessariamente una serie di componenti che ho riscontrato nel gruppo: una buona cifra tecnica, coesione, umiltà, spirito di sacrificio, voglia di emergere, compatta guida tecnica e dirigenziale. Per questi motivi abbiamo meritato i nostri successi».
Poi insieme volgiamo un occhio al futuro ed ecco il suo parere: «Dopo le celebrazioni ora è tempo di ricaricare le pile. Il bello del calcio è che ogni anno si riparte tutti da zero, dimenticando quello che si è fatto ma facendosene tesoro. L'Igea Virtus si troverà a competere in una categoria superiore ed è attesa dalla sfida più difficile, quella di confermarsi ad alti livelli». Poi chiude con una perla di saggezza che non possiamo non condividere: «Non è grande chi arriva in alto ma chi sa di rimanerci»
E l'Igea Virtus in alto, pian pianino, ci vuol ritornare, per confermare quello che il suo nome e la sua storia reclamano a gran voce.

Luca Aliquò
Ufficio Stampa Igea Virtus Barcellona

1 commento:

  1. rappazzo uno di noi!!no al calcio moderno!!!ultras stile di vita, r f 1974

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